Qual è il vino del futuro? Semplice, è il vino del cambiamento climatico. In effetti, nel settore vinicolo si sta già risentendo del riscaldamento globale e molti altri cambiamenti sono in arrivo…
Quali sono gli effetti del riscaldamento globale sul vitigno?
Ci si è già resi conto di qualche cambiamento sui vitigni a causa dell’aumento delle temperature. Infatti, l’uva matura in modo sempre più veloce e, proprio per questo, in Francia la vendemmia inizia sempre prima rispetto all’anno precendente (fine agosto vs fine settembre). Questa è la prova che i vitigni e l’uva risentono del cambiamento climatico.
Quest’ultimo andrà a provocare (se non lo sta già facendo), un cambiamento del territorio. Le viti migreranno nei paesi limitrofi e in zone piú fresche e di maggiore altitudine al fine di crescere meglio e continuare a produrre della buona uva. Dunque, i vitigni cambieranno. Inoltre, il Regno Unito e i paesi nordici, approfittando del cambiamento climatico, riescono a produrre del buon vino grazie a questo clima a loro piú favorevole.
Quali sono i vini del futuro? E quali le varietà del futuro?
Manterremo le stesse varietà di uva?
Anche le varietà si evolveranno. Molto presto, sarà necessario trovare vitigni più resistenti al calore e alla siccità. Secondo lo stesso principio dei vitigni, anche le varietà cambieranno… Immaginate i vigneti di Bordeaux senza Cabernet sauvignon o Merlot, ma piuttosto con Syrah e Grenache. È possibile che anche le tradizioni cambieranno. Un Bourgogne non sarà piú realizzato con del Pinot Noir ma piuttosto con una varietà proveniente da un’altra regione che, in futuro, sarà piú adatta al clima e al territorio. Provate a immaginare tutte le varie possibilità…
Il lavoro sul vitigno sarà lo stesso?
Il grande problema del settore vinicolo sarà quello dell’irrigazione. In Francia, è proibito irrigare il vitigno al fine di privilegiare la quantità alla qualità. Ma se le temperature continuano a salire, come si troverà un rimedio?
Quali sono le conseguenze del riscaldamento globale sul vino?
Sí, il gusto del vino sarà fortemente impattato prima o poi. Il tasso d’alcol e le varietà cambieranno. Sarà meglio preparare le vostre papille gustative!
Qual è la relazione tra sole e alcol?
Se c’è qualcosa che avrete sicuramente già constatato è che i vini con un tasso di alcol intorno ai 15 gradi sono sempre piú frequenti e, il responsabile, ne è il sole. In base alla presenza di sole sul vitigno, il vino sarà piúo meno forte. Inoltre, il sole determina anche il tenore di zucchero del chicco d’uva. Dunque, piú sole ci sarà, piú l’uva sarà intrisa di zucchero; ed è proprio lo zucchero che si trasforma in alcol durante la fermentazione. In conclusione, avere piú sole significa avere piú zucchero e, avere piú zucchero, significa avere piú alcol.
E le varietà?
Come spiegato in precedenza, le varietà migreranno per espandersi in territori piú adatti a loro. Piú le temperature aumenteranno e piú le varietà avranno difficoltà a produrre l’uva nella loro regione d’origine. I viticoltori stanno già cominciando a riflettere per piantare delle nuove varietà adatte al futuro terreno e al futuro clima.
Per riuscire a trovare delle nuove varietà, potrebbe essere interessante prenderne in considerazione alcune ormai dimenticate, autoctone o sul punto di scomparire. In conclusione, il vino che abbiamo l’abitudine di bere cambierà a livello di gusto e sarà realizzato con delle varietà poco conosciute.
Quali sono le difficoltà nell’adattarci al cambiamento climatico?
È difficile anticipare i cambiamenti dovuti al riscaldamento globale. Al giorno d’oggi, una delle piú grandi difficoltà è il capitolato d’oneri. Se un viticoltore pianta delle varietà su alcuni specifici terreni al fine di anticipare il cambiamento climatico, è possibile che il suo vino perda autenticità e sia meno prestigioso ai sensi del consumatore.
Secondo voi, quali sono i vini del futuro?